Il video è stato fatto a Cuneo, a “Scrittori in città”. Sto proponendo a un gruppo di genitori e bambini l’esperienza di affinare le proprie antenne relazionali. Come formiche che si passano informazioni, gli adulti e i bambini si mandano continuamente, anche senza rendersene conto, piccoli segnali. Lo sguardo che cerca lo sguardo dell’altro, la parola trattenuta, la schiena girata… Ce ne accorgiamo raramente, perché riteniamo più importante e immediato arrivare allo scopo che stiamo cercando. Ma se avessimo tutto il tempo di osservare, dall’esterno con sguardo-gatto, quel che succede, credo che impareremmo molto. Possiamo imparare, scegliendo una attività con il bambino, che coinvolge anche noi grandi: cucinare, mettere in ordine, curare le piante, preparare lo zainetto. Oppure aprire un libro che abbiamo fatto apposta per raccontare a loro piccoli qualcosa di noi grandi… scoprendo che forse non ci sono molte differenze ma c’è molto da condividere.
Nei prossimi giorni rifarò l’esperienza a Cuneo. Mi piace lavorare là, in contatto con persone sulla stessa lunghezza d’onda. Ma questa volta farò un pezzettino di strada in più. Mi riporta a esperienze fatte tanti anni fa e via via approfondite: se si riesce a valorizzare la specificità di ogni intelligenza, la si aiuta a sbocciare. Forse perché percepisco la mia come una vita bonsai, mi rende felice l’idea di far crescere la sensibilità dei “grandi” su quanto spazio relazionale sia necessario ad ogni avventura umana.