
les jardins rêvés
Les Jardins rêvés valgono la fatica di trovarli. Per conservarne intatto il fascino, la progettista, Vyolaine Blague, formatasi alla scuola di Vers ail li ha creati in un vallone nascosto nei pressi di Montperdu.
Armata di calepino e di macchina fotografica, mi sono regalata una giornata magica. L’architettura del Lago della musica mi ha incantato. Esili ma resistenti, i tralicci, appositamente realizzati, elegantemente ricurvi, caldi al tatto e verniciati di bianco, sostengono un altoparlante che diffonde particelle musicali. Ad ogni particella inviata, per un gioco di risposta agli impulsi sonori, altri altoparlanti reagiscono con l’invio di nuove particelle. Ma il risultato non è una cacofonia: è armonia pura, sulla quale i getti della fontana disegnano nel cielo forme elegantissime. Il lago è piccolo e profondo, fatto in modo che le particelle sonore che vi cadono, si trasformino in pause ad esclusivo beneficio delle persone stressate e dei pesciolini.
L’attenzione del team che affianca la progettista è arrivata ai più piccoli particolari: la barca ad esempio. Di produzione cinese, è leggerissima e trasporta una persona per volta, dandole il modo di immergersi completamente nell’ambiente sonoro.
Lo spazio che circonda il lago della musica è rivestito di un materiale scintillante e sericeo, piacevolissimo da percorrere a piedi nudi.
Chi desidera una foto ricordo, la può chiedere a un custode discreto che ha la sua postazione su una mongolfiera azzurro cielo o grigio cielo, a seconda del tempo che fa.