Emanuela Bussolati

figurinaia


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botanica sgarzolina

E’ incredibile quante sorprese riservi la natura! Stavo raccogliendo gli ultimi pomodori sul terrazzo… quando mi cade l’occhio su questo vegetale. (Non saprei come lo potrebbe definire Linneo, nè tampoco come la penserebbe Darwin) Portato forse da uno dei merli che mi prendono continuamente in giro, andando a zappettare la terra appena finisco di rinvasare, è davvero un bel rompicapo.

Chiedo aiuto agli esperti per dare un nome al vegetale mutante…

lo strano caso del vegetale mutante


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Tararì tararera…


copertina Tararì

Tra poco esce… E’ il mio libro “Fuori di zucca”. Eppure è il risultato di tanta, tanta osservazione sui bambini. Questa volta non ho illustrato “per”, scritto “per”: ho fatto quello che sentivo e che avevo voglia di sperimentare. Si sono provati libri “per bambini” con immagini destrutturate, libri gioco o giocattolo, libri profumati e gadget con libri. Io ho voluto provare il librocongenitorichesidivertonoaleggere.

Per far questo, bisognava non lasciare spazio alle stanchezze o alle scuse dei genitori (vocabolo generalizzato da “grandi” che si occupano di bambini). Bisognava dimenticare chi sa leggere e chi non sa, chi parla una lingua e chi un’altra e pensare unicamente al complice divertimento tra un adulto e un bambino che scoprono una storia ancor più divertente, se accompagnata dalle “facce” e dalle “voci”.

Poco importa che si sbaglino le parole: ci si farà una risata. Poco importa se il livello “AUTORALE” non è stampato a caratteri cubitali: al bambino interessa solo condividere un momento di allegria con la persona a cui vuole bene.

Poi insegnerà il linguaggio Piripù a tutti i suoi amici, perché si è visto mai un bambino che non ami i linguaggi segreti?

Se gli adulti non capiscono il Piripù, se lo facciano spiegare dai loro bambini! 😉


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Les Jardins rêvés a Montperdu

les jardins rêvés

les jardins rêvés

Les Jardins rêvés valgono la fatica di trovarli. Per conservarne  intatto il fascino, la progettista, Vyolaine Blague, formatasi alla scuola di Vers ail li ha creati in un vallone nascosto nei pressi di Montperdu.

Armata di calepino e di macchina fotografica, mi sono regalata una giornata magica. L’architettura del Lago della musica mi ha incantato. Esili ma resistenti, i tralicci, appositamente realizzati, elegantemente ricurvi, caldi al tatto e verniciati di bianco, sostengono un altoparlante che diffonde particelle musicali. Ad ogni particella inviata, per un gioco di risposta agli impulsi sonori, altri altoparlanti reagiscono con l’invio di nuove particelle. Ma il risultato non è una cacofonia: è armonia pura, sulla quale i getti della fontana disegnano nel cielo forme elegantissime. Il lago è piccolo e profondo, fatto in modo che le particelle sonore che vi cadono, si trasformino in pause ad esclusivo beneficio delle persone stressate e dei pesciolini.

L’attenzione del team che affianca la progettista è arrivata ai più piccoli particolari: la barca ad esempio. Di produzione cinese, è leggerissima e trasporta una persona per volta, dandole il modo di immergersi completamente nell’ambiente sonoro.

Lo spazio che circonda il lago della musica è rivestito di un materiale scintillante e sericeo, piacevolissimo da percorrere a piedi nudi.

Chi desidera una foto ricordo, la può chiedere a un custode discreto che ha la sua postazione su una mongolfiera azzurro cielo o grigio cielo, a seconda del tempo che fa.