Emanuela Bussolati

figurinaia


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2016, qui sto.

armadio

Al’ingresso di casa mia c’è un armadio che volta le spalle a chi entra. Ma non è superbia. Era sulle spalle che i venditori di figurine, di canzoni, di buste di semi, di lunari, portavano la merce, ben esposta, le loro speranze di guadagno, i loro progetti.

E questa spalla di armadio mi rappresenta bene. Una “vetrina” disordinata quel che basta, che espone pezzetti di me, alcuni da lasciare durante questo 2016, altri da archiviare. Nuovi pezzetti si aggiungeranno.

Caro 2016 io qui sto. Uno stare che è ascolto, prima che parola, raccoglimento prima di un salto, concentrazione prima di una creazione, pausa prima di un cammino.

Ci sono 4 piedini con cui esplorare il mondo e non posso traballare. D’altra parte il mio armadio non è zoppo. Dentro ci sono stoffe colorate, sassi, legnetti, colori, tanta voglia di fare e… poco tempo.

Lucini mi ha regalato l’Agenda del tempo libero. Ci sono solo i giorni di pausa. Al 6 gennaio c’è scritto: “lucidare i sogni”.

L’ho fatto. E siccome di sogni ne ho tanti, sono certa che i prossimi domani non saranno affatto giorni neghittosi. Ci vuole tempo e cura anche per lucidare i sogni.


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Il coraggio di essere coraggiosi

C’è sempre qualcuno più piccolo. Questo è tollerabile, se non si tratta di quell’antipatico del fratellino, quello che ha tolto il posto e le coccole. Il vero guaio, invece, è che la maggior parte degli individui sono, anzi sembrano, più grandi, e questo fa sentire inadeguati, riempie di paure. La peggiore di tutte, che a volte paralizza i bambini come salami e a volte spinge a imbrogliare, è la paura di sbagliare, di fare la figura degli stupidi e quindi di essere derisi dai compagni e dai grandi. Una faticaccia che toglie persino il gusto del divertimento. Basta con questo tormento, consiglia questo libro, che tenta di mettere il lettore su una strada nuova, quella dove “si arriva dopo aver sbagliato cento volte” e grazie alla scorciatoia del “dai che ci diamo una mano”. Così si può provare a fare tutto quello che si vuole… collaborando e, quando serve, ritentando.

Con Domenico Barrillà

Carthusia


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Ecco uno dei video su Il cammino della musica. Una chicca di carnevale tutto da godere.

Il sito è il diario di viaggio di Andrea Zuin, alla ricerca della musica e di tutto il suo portato di cultura popolare. Da beneandante, Andrea si fa bene accogliere, ascolta, chiede, registra e riporta a noi le atmosfere che stiamo per perdere. Guardando queste feste, ascoltando questa musica, i concerti organizzati per dare possibilità espressive ai bambini, le maschere… ritorna in mente l’Opinel all’inizio di questo blog. Lucidato dall’usura, pieno di segni, ma sempre preso in mano con cura.

La musica ci appartiene, ci arricchisce, ci dà fiato. Abbiamone cura.


1 Commento

Nell’ingresso di casa mia c’è un armadio che volta le spalle a chi entra. Ma non è superbia. Sulle spalle i venditori di figurine, di canzoni, di buste di semi, di lunari, portavano la merce, ben esposta, le loro speranze di guadagno, i loro progetti.

E questa spalla di armadio mi rappresenta bene. Una “vetrina” disordinata quel che basta, che espone pezzetti di me, alcuni da lasciare in questo 2010, altri da aggiungere.

Caro 2010 io qui sto. Uno stare che è ascolto prima di parola, raccoglimento prima di un salto, concentrazione prima di una creazione, pausa prima di cammino.

C’è una manina che presto si appoggerà per imparare i primi passi e non posso traballare.

D’altra parte il mio armadio non è zoppo ed è pieno di cose interessanti. Dentro ci sono stoffe colorate, sassi, legnetti, colori, tanta voglia di fare e… poco tempo.

Ma Lucini mi ha appena regalato l’Agenda del tempo libero. Ci sono solo i giorni di pausa. Al 6 gennaio c’è scritto: “lucidare i sogni“. Lo farò. E siccome di sogni ne ho tanti, sono certa che domani non sarà affatto un giorno neghittoso. Ci vuole tempo e cura anche per lucidare i sogni.

Infine un omaggio alla Befana: un bellissimo corto che mi ha mandato Chiara. Meditare, meditare…